Immigrati danno auto alle fiamme: disordini etnici a Vigevano

21-07-2013


La Provincia Pavese
VIGEVANO. Scontri tra una quindicina di immigrati maghrebini è scoppiata venerdì sera, poco prima di mezzanotte, in via Trivulzio, a pochi passi dal centro storico.

Un gruppo si trovava già nella strada vigevanese, vicino a un locale, quando è stato raggiunto dai rivali. Motivo del contendere, a quanto sembra dalle prime ricostruzioni dell’accaduto, una questione di soldi. Un affitto non pagato per molto tempo da uno degli stranieri a un altro connazionale che lo aveva ospitato per alcuni mesi in un appartamento in città.

Quando le due formazioni rivali si sono affrontate è bastato poco per far scoppiare la scintilla. Sono volati pugni calci e, a quanto pare, anche qualche sprangata. I residenti e i passanti della zona, allarmatissimi, hanno chiesto subito l’intervento delle forze dell’ordine e del 118 di Pavia. Sul posto sono arrivate una volante della polizia, una gazzella dei carabinieri e una pattuglia della polizia locale, oltre a due ambulanze della Croce Rossa Vigevano e della Croce Azzurra Vigevano. Più tardi è stato necessario anche l’intervento dei vigili del fuoco, perché qualche ora dopo, un’auto su cui, stando ai primi riscontri della polizia, era arrivato il gruppo di stranieri, un’Alfa 156, ha preso fuoco poco distante, in via Roggia Vecchia, sotto un palazzo che confina con via D’Avalos: non è stato trovato un punto d’innesco, ma le fiamme hanno raggiunto anche altre due auto di privati posteggiate vicino. Quasi una scena da guerriglia urbana. All’arrivo delle forze dell’ordine, con le auto a sirene attivate, una decina di stranieri è fuggita, dileguandosi. A terra sono rimasti due immigrati egiziani, di 24 e 26 anni, contusi per le botte che hanno preso. Sono stati portati in ospedale e ricoverati per precauzione, per le lesioni riportate alla testa, ma se la caveranno con 10 e 20 giorni di prognosi. Le indagini sono affidate al commissariato di polizia, guidato dal dirigente Anna Leuci. Per ora non ci sono denunce.

 

 

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