Lecce, scontri etnici in centro: afghani contro pakistani

27-05-2013

LECCE 27 magg 2013 – La scena che s’è schiusa davanti agli occhi di sanitari del 118 e agenti delle volanti di polizia sembrava tratta da una pellicola ambientata nel Bronx dei rabbiosi anni Settanta. Giovani barcollanti di botte, profondi squarci nella pelle provocati da vetri taglienti, schizzi di sangue ovunque, sull’asfalto nudo. Giusto lo sfondo non era a stelle e strisce, ma quello in penombra di un amorfo spicchio di centro di Lecce: via Duca degli Abruzzi, palazzi moderni di fronte ai vicoli più nascosti del borgo antico. Non meno di quattro i feriti, due afghani e altrettanti pakistani. Uno dei contendenti, costretto a farsi suturare una ferita dietro all’orecchio sinistro nel reparto di chirurgia plastica. Troppo profonda perché potesse essere ricucita nel pronto soccorso del “Vito Fazzi”.

In questo crocevia fra la stazione ferroviaria e i primi locali della “movida”, le lamentele dei residenti non sono una novità. Schiamazzi, deiezioni negli angoli al riparo dei vicoli, risse, sono cronaca frequente degli ultimi anni. E pensare che la sede della questura è quasi dietro l’angolo, e non per modo di dire. Neanche questo serve da deterrente. Ben tre le volanti dirottate sul posto e addirittura quattro le ambulanze. Alcuni, al suono delle prime sirene, probabilmente si sono dileguati. Ed è quindi possibile che la mischia contasse in origine più partecipanti. Di certo, non sono facili le ricostruzioni. I poliziotti, prima di tutto, hanno dovuto soccorrere il giovane che in apparenza ne aveva più necessità. Si tratta di un 20enne originario dell’Afghanistan, che vive da circa un anno nel centro storico. L’ambulanza è partita alla volta dell’ospedale in codice giallo.

Come il 20enne sia finito nella rissa, non è chiaro: se istigatore, sfortunato paciere, vittima che ha cercato di difendersi. Tutto è da ricostruire, come anche il ruolo degli altri tre contusi, a loro volta in via d’identificazione in queste ore, le cui condizioni sembrerebbero meno gravi. Due sono finiti a loro volta al “Fazzi”, per farsi medicare, un altro è stato trasportato presso il nosocomio di Galatina.   E’ possibile che la rissa sia stata alimentata anche dai fumi dell’alcool. Nella via vi sono alcuni locali commerciali gestiti da cittadini extracomunitari frequentati fino all’ora di chiusura e non di rado, proprio qualche bicchiere di troppo, già in passato ha amplificato diverbi che magari si sarebbero potuti stroncare sul nascere con un po’ di buon senso, invece di degenerare nello scontro fisico. E stasera, anche con l’uso di armi improprie. Il 20enne ha subito un colpo violento con una bottiglia rotta ed ha perso molto sangue. Un po’ più giù, quel taglio, e ora ci si troverebbe davanti ad una tragedia.

I potenziali testimoni sono diversi, ma sono soprattutto le telecamere installate nella via e quelle di alcuni condomini che potrebbero aiutare la polizia a ricostruire meglio l’accaduto, attribuire più precise responsabilità, e magari individuare anche eventuali altri partecipanti alla furibonda zuffa riusciti a sgattaiolare via. Tutto questo, mentre diversi residenti già vociavano nella via, questa sera, contrariati dall’ennesimo fra i vari episodi (molti dei quali, raccontano, neanche finiscono nelle cronache). E mentre nel frattempo, per altri motivi, che riguardano sempre la vivibilità nel centro storico nelle ore notturne, altri cittadini si stanno già muovendo da settimane, con una campagna a tappeto che coinvolge le istituzioni locali, e che ha portato a un’intensificazione dei pattugliamenti, culminato anche con l’arresto da parte della polizia di alcuni presunti spacciatori. Intanto, accertati meglio i fatti, nella notte in tre sono stati tratti in arresto. Un quarto uomo è stato ritenuto estraneo ai fatti.

http://www.lecceprima.it/cronaca/lecce-rissa-via-duca-degli-abruzzi-27-maggio-2013.html

E’ la società multietnica: violenza, degrado e scontri tra etnie diverse. Come sono arretrati questi cittadini, non riescono ad apprezzare la modernità, non sono “avanti”.

 

 

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