“Profughi” protestano: «Ci vogliono dare solo 500€, ne vogliamo almeno 1.500»

07-03-2013

Professione: "Profughi"


Un gruppo di sedicenti profughi dalla Libia,  sbarcati nell’ormai lontano 2011 a Lampedusa e da allora ospitati nel Comune di Massarosa hanno protestato perché “non soddisfatti” della buonuscita di 500€ che il governo ha gentilmente predisposto per loro. Ne vogliono almeno 1500.
Si tratta di 18 persone di stati come Bangladesh, Nigeria, Senegal. Dal primo marzo la Prefettura ha chiesto loro di liberare gli alloggi, offrendo un contributo una tantum di 500 euro a persona. Da lì nasce un accordo, col Comune di Massarosa, perché l’ente locale aggiungesse alla somma stanziata dalla Prefettura altri 700 euro.«Purtroppo però – spiega l’assessore al sociale del Comune di Massarosa Simona Barsotti – secondo la Prefettura non è possibile stanziare più di 500 euro».
La vicenda provoca reazioni contrastanti nel mondo politico. «La protesta dei profughi di Massarosa è il risultato di una scellerata strategia di accoglienza da parte della Regione Toscana». Di questo avviso è Claudio Morgantieuroparlamentare della Lega Nord.
«Fossi nel sindaco di Massarosa, Franco Mungai – asserisce Morganti –, inviterei i profughi a protestare sotto il Palazzo della Regione Toscana visto che è stato il Presidente Rossi a rendersi disponibile ad accogliere i profughi libici, salvo poi lasciarli a carico delle Amministrazioni locali e al proprio destino».

Sulla richiesta dei rifugiati, invece, di ottenere 1500 euro per lasciare la struttura di Ficaia, anziché accettare i 500 euro previsti dal Ministero dell’Interno, Morganti è lapidario: “Molti cittadini – sottolinea l’europarlamentare – sono senza lavoro o in gravi difficoltà economiche e non ricevono certo soldi giornalieri come i 40 euro dati ai libici fino ad ora. Massarosa e la sua Amministrazione hanno già fatto tanto per accogliere i profughi, accettando anche eventuali rischi di disordine come poi si sono effettivamente verificati. I profughi, finita l’accoglienza, devono tornare nel proprio Paese d’origine visto che le guerriglie sono terminate. Ormai, è evidente che la “ricetta Rossi” sull’accoglienza e sull’integrazione è fallita. D’altronde, non è la prima volta che il Presidente si vanta dei propri modelli, salvo poi essere smentito dai fatti: si veda la sanità».

Viceversa si dice vicino alla protesta il gruppo locale di Rifondazione Comunista«Esprimiamo la nostra solidarietà ai rifugiati politici libici – scrivono – che hanno manifestato sotto il comune per rifiutare un accordo che li avrebbe rispediti in libia con 500 euro di “buona uscita”».

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