Mantova: gli Zingari vogliono i soldi, e assediano la Provincia!

16-02-2013

MANTOVA. Doveva essere la giornata della programmazione delle attività 2013 per favorire l’integrazione di sinti e rom, con il tavolo tra Provincia, Comune, piano di zona, Fondazione Cariplo, Fondazione Marcegaglia e Caritas. È finita in polemica, con la polizia a presidiare Palazzo di Bagno e la riunione saltata nel fastidio delle fondazioni e del braccio diocesano per la solidarietà. Un fastidio non certo trascurabile, perché è da lì che arriva il denaro per i progetti che hanno come obiettivo finale la chiusura del campo e il pieno inserimento dei nomadi nella società.

Ad alzare la tensione fino a far saltare la riunione è stata la manifestazione promossa dall’associazione Sucar Drom. Era stato il vicepresidente Carlo Berini alla vigilia a far filtrare agli invitati la decisione di portare in via Principe Amedeo decine di nomadi per protestare contro la Provincia, e in particolare l’assessore Elena Magri, colpevoli di «voler far saltare il protocollo firmato con gli altri enti impedendo la chiusura del campo nomadi».

Così alle 14.30 di ieri una cinquantina tra Sinti e Rom, con ampio ricorso ai bambini, è piombata a Palazzo di Bagno. Bandiere, fischietti e slogan sotto lo sguardo della polizia impegnata a filtrare gli ingressi e con la minaccia, comunicata alla stampa al mattino, di passare all’occupazione di palazzo di Bagno in caso di risposte insoddisfacenti. Pastacci e la Magri hanno ricevuto Berini e altri due rappresentanti, assicurando massima attenzione per il campo nomadi.

Senza peraltro convincere troppo lo storico mediatore culturale di sinti e rom: «Il presidente è stato chiaro, l’assessore un po’ meno. Siamo molto delusi. Ci si dimentica che sinti e rom sono persone vere, con bisogni reali, e noi lo vogliamo ricordare alla Magri e all’assessore comunale Roberto Irpo» ha commentato all’uscita Berini, che si è rifiutato di chiarire da dove nascesse il sospetto che la Provincia volesse sconfessare la sottoscrizione del protocollo.

Più esplicito invece un altro timore, cioè che il tavolo tra i firmatari del piano per i nomadi (120mila euro annui) possa decidere di sottrarre a Sucar Drom l’attività di mediazione culturale per affidarla ad altri professionisti del settore. L’ipotesi circola insieme all’insoddisfazione di più di un attore nei confronti del lavoro dell’associazione di Berini che, dunque, ha tentato la prova di forza. Sucar Drom non vale come mediatore per dialogare con sinti e rom? E allora eccoli qua i nomadi, ve li porto in piazza e sbrigatevela voi.

E’ un business. Queste associazioni a delinquere di stampo xenofilo vivono di contributi pubblici – le nostre tasse – e per questo sono così interessati ad immigrati e Zingari: sono la loro fonte di guadagno. Il signor Berini è quello delle casette abusive ai Sinti – piano bloccato dal consigliere De Marchi – e per lui gli Zingari sono squadracce da utilizzare per far valere il suo peso politico nell’accesso ai finanziamenti pubblici.

Una parola anche per la fondazione Cariplo: come si vede le Banche sono a favore dell’immigrazione, e Cariplo preferisce sperperare il denaro che le deriva dalla banca controllata in cose come questa, invece di aiutare chi partecipa al tessuto economico e sociale. Faceva lo stesso Mps.

Che in una situazione di crisi come l’attuale, si trovino 120mila euro per “mediare culturalmente” con gli Zingari, è un fatto scandaloso.

Crimini Immigrati

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