Incommentabile – Marocchino: violenta un cane

05-02-2013



Aveva pure avuto ripetuti rapporti sessuali con un cane da caccia in una delle aziende prese di mira. Ad incastrarlo le immagini delle telecamere a circuito chiuso. Protagonista un marocchino di 32 anni che aveva creato il panico nelle campagne acatesi dal novembre del 2011, quando aveva dato fuoco ad un impianto serricolo coltivato a pomodori di 3000 mq, in contrada Dirillo, di proprietà di un imprenditore agricolo di Vittoria, provocandone la distruzione parziale per un danno complessivo di 20.000 euro circa. A seguito di lunghe indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Acate, è stato rintracciato nella giornata di lunedì, in contrada Dirillo-Recinto, condotto presso la caserma di Via Neghelli e sottoposto a fermo di indiziato di delitto. Il marocchino è disoccupato, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e contro la persona, irregolare sul territorio nazionale. Il giovane è ritenuto responsabile anche di un altro atto incendiario compiuto nel mese di dicembre scorso, quando il giorno di Santo Stefano aveva appiccato il fuoco ad un’azienda agricola in contrada “Pezza di Fico” di proprietà di due fratelli vittoriesi, distruggendo un deposito in legno, con all’interno gli impianti di irrigazione, attrezzatura agricola varia, nonché due serre coltivate a pomodoro causando un danno complessivo di 10.000 euro circa. Tutti e due gli incendi erano stati appiccati con il semplice uso di un accendino. Ma a carico del marocchino ci sono altri reati. Si era reso, infatti, responsabile anche di una serie di furti di elettrodomestici, attrezzature agricole, indumenti e alimenti (anche galline e tacchini) compiuti presso le aziende agricole degli stessi coltivatori agricoli che avevano subito l’incendio, nonché nei confronti di un’altra azienda agricola ad Acate. E’ emerso che il fermato aveva lavorato alle dipendenze di una di queste aziende agricole, per pochi giorni, ed era stato mandato via a causa del suo scarso rendimento e dell’abuso di alcool, motivo per il quale è facile ipotizzare che il gesto sia da leggere come una ripicca per il suo licenziamento. Nel casolare dove il giovane è abitava, è stata trovata parte della refurtiva.

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