Ladri con scanner in auto per dribblare le pattuglie

28-01-2013

Con il loro dispositivo seguivano le frequenze radio dei carabinieri e della polizia Presi a Paese due giovani immigrati sospettati di furti ai danni di case nella zona

PAESE. Per svaligiare le case ed essere sicuri di non essere scoperti o pedinati dalle forze dell’ordine si erano armati di uno scanner, una radio capace di intercettare le frequenze radio delle pattuglie dei carabinieri o delle volanti della polizia che agivano nel territorio. Con quello acceso, potevano attentare alle case di Padernello, Paese, Postioma e Ponzano praticamente indisturbati, bastava avere l’accortezza di agire senza farsi sentire o vedere dal vicinato e il gioco era praticamente fatto. Una tecnica da ladri consumati, non da briganti dell’ultima ora, eppure loro, due fratelli rumeni di 25 e 41 anni, agli atti risultavano apparentemente «puliti». Il primo, S.I., il più giovane, lavora per una ditta di costruzioni della zona di Paese, l’altro, S.E., era appena arrivato dalla Romania e si era stabilito dal fratelli più piccolo da appena una settimana. A scoprirli i carabinieri di Montebelluna durante un pattugliamento della zona tra Padernello e Paese, la stessa dove negli ultimi giorni si sono susseguiti i furti in casa ai danni di privati (a una famiglia di Paese i ladri hanno bucato addirittura la parete con i picconi strappando la cassaforte) ma anche aziende di vari settori. I due viaggiavano a bordo di una Volkswagen Passat. I carabinieri li hanno fermati dopo averli visti accelerare non appena i due stranieri avevano incrociato la loro pattuglia. Sono stati entrambi denunciati. Ma l’allarme in zona rimane davvero altissimo.

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