Zingaro si presenta nudo in lavanderia

05-12-2012

Fermiamo la violenza degli Zingari

PADOVA. È entrato in una lavanderia a gettoni con la sua carrozzina per lavare le coperte e gli indumenti che aveva con sé. Tutti, anche quelli che aveva addosso. E all’arrivo della polizia municipale ha tirato fuori anche un coltello. È successo sabato mattina a Montà e l’uomo, un nomade sulla trentina, ha rimediato una sfilza di denunce: i vigili lo accusano, infatti, di atti contrari alla pubblica decenza, resistenza a pubblico ufficiale e ingiustificato possesso di oggetti atti a offendere.

Sono circa le 10.30 del mattino. Un uomo in carrozzina entra nella lavanderia facendosi aiutare per superare il gradino all’ingresso. Inizia poi a caricare una delle lavatrici con la biancheria che tira fuori dalle sporte agganciate alla sua carrozzina. Finita quella nelle borse, inizia a spogliarsi. Ha un serio problema a una gamba, ma riesce comunque ad alzarsi per togliersi anche i pantaloni rimanendo solo con la maglietta. Non indossa biancheria intima. In quel momento entra nel negozio una cliente ma l’uomo è di spalle, seduto in carrozzina, e non si accorge di nulla. Ma non appena il titolare della lavanderia si rende conto della situazione lo invita a rivestirsi. Lui si rifiuta, forse non possiede altri indumenti o forse non li ha con sé.

«Mi sembrava lucido ma non accettava di rivestirsi» spiega il titolare, «ho dovuto chiamare la polizia municipale». E i vigili, dopo pochi minuti, sono sul posto e scoprono che il trentenne è un volto già noto alle forze dell’ordine, un residente di un campo nomade dei dintorni.
Durante l’accertamento, avvenuto fuori dalla lavanderia, il clima si fa ancora più teso. Il disabile estrae un coltello da cucina e lo brandisce contro gli agenti, minacciandoli. Poi, preso da un impeto d’ira, incastra la lama nella struttura della carrozzina e fa forza, rompendola. A questo punto viene bloccato dai vigili che lo portano agli uffici del comando per identificarlo e da lì in ospedale, per una visita medica. «Vorrei ringraziare e lodare gli agenti per la loro pazienza» commenta il titolare della lavanderia, «l’uomo era lucido e li ha insultati pesantemente. È la prima volta che mi succede una cosa del genere e spero anche l’ultima».

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