Immigrato e stupratore per “hobby”

02-12-2012

RAVENNA – Da quasi un anno si trova in carcere a Ferrara. Da quando la sua ex ragazza lo aveva denunciato per uno stupro subito in una cabina telefonica di Faenza. E proprio per quanto accaduto quella notte, ieri mattina il ragazzo – un 22enne marocchino di una famiglia da tempo integrata nella città manfreda – è stato condannato per rito abbreviato a 5 anni e 6 mesi di carcere dal gup Piervittorio Farinella. Il pm d’udienza, Daniele Barberini, aveva chiesto sei mesi in più. La difesa – avvocato Laerte Cenni – ha chiesto che la misura cautelare in carcere venga revocata o sostituita da una misura meno afflittiva, come i domiciliari nell’abitazione della madre dove il giovane viveva assieme ai fratelli. Il giudice si è riservato. Per quanto riguarda la ragazza – una 23enne straniera – aveva deciso di non costituirsi in parte civile. Anche se a suo tempo davanti ai carabinieri non aveva avuto dubbi: quell’ex l’aveva proprio violentata.

Opposta la versione di lui che non aveva negato il rapporto, ma che aveva parlato di volontà della ex fidanzata. L’arresto era arrivato il 18 dicembre 2011, domenica sera. Tutto si era verificato nella cabina telefonica che si trova all’inizio di viale delle Ceramiche. E’ lì che il marocchino, secondo la procura, aveva violentato la ex dopo averla spinta con forza. I due in passato erano stati legati da un rapporto amoroso. E dopo avere trascorso quella serata in una discoteca di viale Baccarini, avevano iniziato a litigare per strada. Tutto perché lui – ha sostenuto l’accusa – le aveva chiesto un rapporto sessuale ma lei si era negata con forza. Sentite le urla, i residenti avevano avvertito il 112. Alla giovane erano state poi diagnosticate in ospedale lesioni guaribili in cinque giorni: una prognosi aveva rafforzato il quadro accusatorio. Ma questo non è l’unico procedimento per reati di natura sessuale aperto a carico del giovane marocchino, del quale omettiamo il nome solo per non rischiare d’identificare la ex. Il giovane il 20 ottobre del 2009 sull’argine di un fiume faentino aveva baciato una connazionale all’epoca 13enne. E in quel frangente aveva azzardato carezze sulla minorenne che però non si erano spinte oltre un certo limite.

Era capitato che propria la ragazza lo avesse iniziato a cercare con una certa veemenza perché invaghitasi di lui. Ed era stata lei a denunciarlo dopo essersi beccata un ceffone per la troppa insistenza: ma quando si era rivolta alla polizia per la percossa subita, aveva raccontato anche di quel bacio che si era così trasformato in un’accusa d’ufficio: atti sessuali con minorenne. Un reato per il quale la procura aveva chiesto un anno e sei mesi, ma dal quale il ragazzo era stato assolto. Tuttavia ciò che ha reso celebre il 22enne alle cronache locali è l’ordinanza di custodia cautelare che lo ha raggiunto a inizio luglio scorso. E che lo avrebbe fatto finire in carcere se in carcere non ci si fosse già trovato. Del resto l’accusa è qui di violenza sessuale di gruppo. Il 22enne assieme a un connazionale coetaneo anche lui residente a Faenza e a due giovani non ancora identificati, avrebbe sequestrato a Faenza in zona stazione la notte del 31 marzo 2011 una giovane nigeriana per stuprarla in mezzo alla campagna e malmenarla. In questo caso le indagini sono ancora aperte.

http://www.romagnanoi.it/news/ravenna/739117/Stupro-nella-cabina-22enne-condannato.html

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