PROVE DI BANLIEUS: FIGLI DI IMMIGRATI DANNO FUOCO A CASSONETTI
DONNE BARRICATE IN CASA DOPO IL TRAMONTO
Brucia un cassonetto della plastica, si levano fumo e fiamme tra un palazzo e la scuola elementare e arrivano i vigili del fuoco. Tutto spento, nel giro di pochi attimi, con qualche litro di acqua sparato dagli idranti. Ma dopo l’episodio, accaduto mercoledì sera, a non spegnersi è la rabbia degli abitanti. «Non li abbiamo visti dare fuoco al cassonetto – spiega Rita (il nome è di fantasia), settant’anni, che abita in un palazzo che s’affaccia su via Volta e via Grossi – ma dalla finestra li abbiamo visti assistere all’incendio e poi dileguarsi all’arrivo dei pompieri». Vandali? È probabile. «Ma non mi sembrava gente del quartiere » tiene a dire la donna.
Poca cosa, un cassonetto in fiamme. Se fosse solo quello. E invece no, è l’ultimo atto di una tribolata vicenda di disagi, di paure, di difficoltà a convivere con una minoranza che sembra ignorare qualsiasi regola. «I cassonetti sono proprio davanti al solito palazzo dove dei giovani fanno bivacchi serali e notturni – spiega un pensionato che abita nei dintorni – ce ne accorgiamo dagli schiamazzi la sera e lo vediamo la mattina, quando gli spazzini raccolgono i resti, bottiglie, lattine, piatti di plastica e contenitori per la pizza… uno schifo».
«Ieri sera – torna a spiegare la signora Rita – quando è scoppiato l’incendio del cassonetto c’erano sei ragazzini immigrati, tutti vestiti di nero e tutti sotto i diciotto anni. Però non sono i soliti del quartiere. Dopo la “bravata” sono scappati, li ho visti allontanarsi verso il Gradaro.
Lasciamo stare la puzza insopportabile, il danno al cassonetto e i vigili del fuoco costretti a intervenire. Il fatto per chi non abita qui potrà sembrare non grave. Ma in questa zona del quartiere sono successe troppe cose e non ci sentiamo tranquilli. Un esempio? La sera abbiamo paura ad uscire, soprattutto noi donne: io dopo il tramonto il cane non lo porto più fuori, pago qualcuno che lo faccia per me».
Solo un mese fa i residenti avevano scatenato una protesta dopo aver trovato delle siringhe sul marciapiedi di via Volta, davanti a un condominio comunale che fronteggia le scuole elementari don Mazzolari e poco più in là un asilo. Stesso palazzo, all’angolo con via Grossi, dove in più di un’occasione la polizia ha trovato biciclette e scooter rubati: era usato come magazzino da una banda di ladri.