Rapina nel Forlivese: picchiato a sangue da tre immigrati

25-10-2012

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Forlì, 25 ottobre 2012 – PICCHIATO a sangue, nella sua villa, sulle colline di Castrocaro, a pochi chilometri da Forlì. Luigi Bellini, 73 anni, imprenditore conosciutissimo in zona (suo figlio Davide è consigliere del Forlì Calcio, ai vertici della Lega Pro, seconda divisione), fondatore della Ated2 — leader nella vendita di materiali per cantieri — è stato aggredito martedì sera al suo rientro dopo il lavoro in azienda. Era solo. In casa non c’era nessuno.
Tre immigrati gli hanno fatto un’imboscata subito dopo che l’uomo ha disattivato l’allarme. Erano in tre. Incappucciati, vestiti di nero, coi guanti. Bellini non ha avuto scampo: i tre prima l’hanno riempito di calci e pugni e poi l’hanno legato mani e piedi. L’hanno trascinato per casa sanguinante. Fino a che non si son fatti aprire la cassaforte. Poi sono svaniti nel nulla. Portandosi via sei orologi, oro e gioielli e tremila euro in contanti. Il valore del malloppo è ancora al vaglio dei carabinieri. Dovrebbe comunque aggirarsi in diverse migliaia di euro. Bellini ha riportato la frattura del naso, due denti spezzati, un forte trauma facciale. È uscito dall’ospedale con 20 giorni di prognosi. Secondo quanto dichiarato ai militari, i tre parlavano con accento slavo.
È L’ENNESIMO episodio per Forlì e il suo circondario. L’ultimo, due giorni fa: uno Zingaro s’è introdotto in una casa del centro storico, a due passi dalla prefettura. L’uomo, Ivan Marinelli, 28 anni, senza fissa dimora (spesso ospite della Caritas) è stato alla fine arrestato per tentato omicidio.
DOPO il colpo fallito, è scappato per le strade del centro. Un carabiniere l’ha braccato, raggiunto. Marinelli allora — che sarebbe stato sotto l’effetto della cocaina — ha estratto un coltello di venti centimetri. Per quattro volte (gridando «T’ammazzo, t’ammazzo») ha dato l’assalto al militare, che ha sempre evitato i colpi. Marinelli è stato bloccato e ammanettato. Ieri è stato convalidato l’arresto.
NEGLI ultimi tre mesi nel Forlivese è un’emergenza continua. In luglio a Castrocaro una donna è stata aggredita in casa da un paio di nordafricani. Dopo essere stata picchiata, un malvivente l’ha minacciata col coltello alla gola mentre il complice faceva razzìa di tutto ciò che trovava in casa. Il 13 agosto, nel ristorante che sorge all’interno del parco urbano, un ladro colto in flagranza si scaglia contro i poliziotti, gettandogli contro coltelli, sedie e tavolini. Feriti un paio di agenti. (Nello stesso ristorante, sabato notte, stessa scena, con tre ladri colti in fallo che si scagliano contro i carabinieri, due di loro feriti; i tre verranno arrestati).
SEMPRE in agosto l’allarme arriva da Meldola, comune del Forlivese. Una donna viene aggredita in casa da un ladro in piena notte. La donna resterà ferita. Qualche giorno dopo, una ragazza di 20 anni viene aggredita in strada in una frazione di Forlimpopoli; a dare l’assalto è un immigrato in scooter, che le punta il coltello alla gola strappandole la borsa. Una lunga scia di crimini. E’ la società multietnica.

http://www.ilrestodelcarlino.it/forli/cronaca/2012/10/25/792062-rapina-villa-imprenditore-castrocaro.shtml

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