Apre il forno: aggredita e rapinata

14-10-2012

La Spezia – Pochi istanti di terrore che difficilmente dimenticherà. E’ stata aggredita e rapinata da un immigrato che l’ha gettata a terra prima di strapparle la borsa dove era contenuto l’incasso del negozio che avrebbe dovuto versare di lì a poco in banca. La vittima è finita in ospedale, per le contusioni riportate durante la rapina. Le ferite guariranno in una decina di giorni mentre è caccia aperta al bandito che è fuggito con un bottino di almeno tre mila e cinquecento euro.

Tutto è avvenuto attorno alle sei del mattino di ieri, in via Piave. Nicoletta Pastorino, 50 anni, era appena uscita di casa. Stava andando ad aprire il panificio di cui è titolare, distante poche centinaia di metri. Era ancora buio a quell’ora e la donna si accingeva a fare la stessa strada che fa tutti i giorni, ignara di quello che le sarebbe capitato di lì a breve.

Non ha notato che c’era un uomo che la seguiva come un’ombra, che la teneva d’occhio e che aspettava solo il momento giusto per agire. E che è arrivato quando la donna ha deviato in un punto cieco. Non c’era nessuno per la strada. Nessun testimone pericoloso. Così si è avvicinato all’obiettivo di soppiatto, veloce e silenzioso. Ha spintonato la donna che è caduta a terra, battendo il volto sul marciapiede. Con l’obiettivo così, indifeso, il rapinatore ha avuto buon gioco nel strapparle la borsetta per poi fuggire via, velocissimo, nelle traverse di via Piave.

Nicoletta Pastorino ha gridato, nella speranza che qualcuno udisse le sue invocazioni d’aiuto, ma non è stato così. Quando è riuscita a rimettersi in piedi il bandito era scomparso dall’orizzonte. Ha chiamato le forze dell’ordine per dare l’allarme. A loro ha potuto dire solo poche cose. Era riuscita ad inquadrare solo per un breve istante il malvivente: uno straniero. Poi è stata accompagnata al pronto soccorso, dove è stata medicata per le contusioni e le ferite subite. E’ uscita dall’ospedale Sant’Andrea che era già giorno: i medici le hanno consigliato una decina di giorni di riposo assoluto.

Nella borsa, oltre ai 3.500 euro che la donna avrebbe dovuto versare in banca c’erano le tessere bancomat e documenti. Adesso si sta indagando non solo per dare un volto e un nome al rapinatore ma anche per scoprire se sapesse che la donna aveva con sè tutto quel denaro o se l’ha assalita a scatola chiusa, ignorando l’entità del colpaccio che avrebbe fatto.

http://www.ilsecoloxix.it/p/la_spezia/2012/10/13/AP3rKhD-aggredita_rapinata_mentre.shtml

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