Terrore a Genova: ragazza aggredita, imbavagliata e picchiata

11-10-2012

DUE IMMIGRATI ECUADORIANI BRUTALIZZANO GIOVANE TABACCAIA

Tipici figli di badanti

Genova – Prima la violenza nei confronti della commessa. Picchiata selvaggiamente, legata, imbavagliata e stesa nel retro del negozio. Sempre tenuta sotto tiro con un coltello, puntato all’addome. Poi il saccheggio alla tabaccheria, quasi comico. Con i malviventi che, per non essere scoperti, hanno dovuto vendere pacchetti di sigarette ad alcuni clienti di passaggio. Dando il resto, preciso. Infine la rabbia per quello scaffale rimasto senza Marlboro rosse e la fuga.

La rapina di ieri mattina, alla tabaccheria “La Tabacchina” di via Teglia, all’incrocio con via Maritano, fosse stata la pellicola di un film sarebbe nata dalla penna di Quentin Tarantino, l’unico capace di fondere insieme brutture e comicità. Invece no, non è un film. Succede tutto in venti minuti scarsi, poco dopo le undici del mattino.

Due immigrati coperti da un casco entrano nel negozio al 172 rosso di via Teglia. Devono aver scelto a caso quella tabaccheria, la più frequentata di tutta Teglia e del basso quartiere Diamante. Un via vai continuo, se ne accorgeranno anche loro. Sulle prime, però, non ci pensano. Vanno avanti. Appena entrati si dirigono verso Iolanda, la commessa. Non le danno tempo nemmeno di parlare. La colpiscono subito. Con una violenza inaudita. Prima pugni a gambe e torace, poi in faccia.

I due riescono a immobilizzarla vincendo la sua resistenza, a legarle i polsi e imbavagliarla. Poi la trascinano nel retro e la stendono. A questo punto entra il primo cliente. «Un pacchetto di Diana rosse» dice. Il malvivente che rimane nel retro con la ragazza estrae un coltello, lo punta al suo addome minacciandola di non provare a far rumore. L’altro, nel frattempo, non sa nemmeno più che pesci pigliare e non fa in tempo a pensare che entra un secondo cliente.

Qui inizia un’altra storia, quella comica. L’uomo, con il casco ancora in testa, dice che la commessa si è assentata un attimo, e prende il suo posto. Vende due pacchetti di sigarette, forse un biglietto dell’autobus. Raccoglie i soldi, che poi faranno parte del bottino, e rilascia il resto, preciso, contato scrupolosamente sul palmo della mano.

«C’era qualcosa di strano nell’aria» commenterà uno dei due clienti, che lavora poco lontano dalla tabaccheria, «ma non mi sono accorto di nulla». Perché dal piccolo vano dove c’è il bancone non si vede il retro. Nessuno riesce a scorgere la ragazza a terra e l’altro rapinatore, coricato sopra di lei con in pugno il coltello. Nessun rumore, poi. Niente di niente. Nell’unico momento in cui la ragazza tenta una reazione disperata, sono due pugni sul volto a rintuzzarla.

Una volta usciti i clienti, riprende il blitz, frenetico. Uno dei due comincia a raccogliere diversi pacchetti di sigarette e li mette in una borsa, poi prende i soldi dal registratore di cassa: quasi 300 euro. Ma non è finita. Sullo scaffale non ci sono più Marlboro rosse. Nemmeno morbide. Questo fa infuriare ancora di più i malviventi, che imprecano prima di scappare, probabilmente a bordo di uno scooter.

A lanciare l’allarme la commessa, in lacrime, impietrita dalla paura. Sul posto sono intervenuti gli agenti di tre volanti della polizia e della scientifica per la raccolta dei reperti. La ragazza, colpita più volte al volto, alle gambe e al torace, ha pianto ancora per ore, ma ha rifiutato di essere accompagnata all’ospedale per accertamenti. «Erano due ecuadoriani» ha spiegato agli inquirenti, «mai visti prima d’ora. Sono entrati nell’orario di punta ma nessuno si è accorto di niente». A loro, adesso, la polizia sta dando la caccia.

http://www.ilsecoloxix.it/p/genova/2012/10/11/APKYWyfD-tabaccaia_sequestrata_rapinata.shtml

Uncategorized

RSS Feed Widget

Lascia un commento