Stuprata da 5 immigrati: incubo a Faenza

03-10-2012

In cinque la picchiano e la stuprano: arrestati oggi

I fatti risalgono alla notte tra il 31 marzo e il primo aprile 2011, quando una ragazza di 31 anni è stata avvicinata nei pressi della stazione di Faenza, picchiata, derubata, trasportata fuori città e stuprata da 5 immigrati

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“Una violenza feroce” – la definisce così il Capo della Mobile di Ravenna, Nicola Gallo. “Una violenza da mucchio selvaggio e una crudeltà inaudita”.
Questi i fatti. La donna, una ragazza di 31 anni, intorno alle 20.00, si recava alla stazione di Faenza dopo essere stata a trovare un’amica. Il caso ha voluto che fosse una giornata di sciopero e quindi la ragazza è tornata sui suoi passi per chiedere ospitalità all’amica. In quel frangente, è stata avvicinata da un’auto il cui conducente le ha offerto un passaggio. La donna ha rifiutato ma poco dopo è stata avvicinata da altre due persone. Da quel momento è iniziato l’incubo.
Gli uomini, un “nuovo italiano” e quattro stranieri, di cui uno nato in Italia, hanno iniziato a picchiarla per derubarla. L’hanno quindi caricata in macchina, costringendola tra i sedili anteriori e posteriori e mantendola immobile in modo che non fosse visibile e l’hanno traportata poco fuori dal centro cittadino. L’hanno poi violentemente tirata giù dall’auto e stuprata, dopo averla minacciata più volte di morte e averla colpita in testa con il calcio di una pistola.
La ragazza è stata poi fatta risalire in macchina, trasportata in altro luogo e abbandonata. Sanguinante e in stato di shock è stata trovata da un vigilantes che ha subito chiamato ambulanza e forze dell’ordine.
Le indagini sono state laboriose e piuttosto lunghe. Gallo ha sottolineato più volte come il merito dell’esito positivo delle indagini sia da attibuire alla determinazione e al coraggio della vittima.
La lucidità della vittima è dimostrata da un particolare che ha permesso agli investigatori di individuare la pista giusta: la ragazza, infatti, nei pochi secondi in cui gli aggressori hanno acceso i fanali dell’auto ha memorizzato la targa. Seppure con un numero invertito, la memoria fotografica è stata di grande aiuto agli inquirenti.
Non solo. Sei mesi dopo il fatto, tornando a Faenza, è la vittima stessa ad individuare l’auto e uno degli aggressori.
I primi due ordini di custodia cautelare sono scattati a giugno 2012, nei confronti di un “nuovo faentino” di 37 anni, proprietario dell’auto, con precedenti per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale e di un marocchino di 32 anni con precedenti vari per droga e violenza sessuale. A quest’ultimo, l’avviso di custodia cautelare è stata notificata in carcere.
È di ieri sera invece l’arresto di un terzo uomo, un 22enne maghrebino nato a Lamezia Terme. Naturalmente, le indagini continuano per catturare anche gli altri due immigrati. I capi d’imputazione sono: rapina aggravata, sequestro di persona, stupro di gruppo aggravato dall’uso di armi.

http://ravennanotizie.it/main/index.php?id_pag=23&id_blog_post=58818

Non sapevo che “l’uso di armi” potesse rendere uno stupro di gruppo peggiore di quanto già sia. Armi o no, è un reato che meriterebbe l’ergastolo.

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