Massacrato da trenta immigrati: difendeva la sua moto

03-10-2012

I "nuovi italiani"

Aggredito da un gruppo di trenta immigrati che lo hanno preso a pugni, calci e graffi. Vittima il gestore del bar Caffetteria dell’Urban center. «È successo sabato scorso – racconta Augusto Pota, 58 anni di Seriate – verso le 13, mentre stavo lavorando insieme alla mia compagna. Abbiamo visto un gruppo di ragazzi, nordafricani e senegalesi, che erano seduti sullo scooter che avevo parcheggiato vicino al bar. La mia compagna, attraverso il vetro, li ha invitati più volte a scendere, ma loro non le hanno dato retta. Visto che la mia moto è già stata pesantemente danneggiata da questi ragazzi, sono uscito di persona per intimare loro di scendere. Nel giro di un secondo sono stato circondato da una trentina tra nordafricani e senegalesi, uomini e donne, che mi sono saltati addosso. Ho preso pugni, calci e graffi sul viso, ma anch’io mi sono difeso. In mio soccorso è intervenuta anche la guardia giurata in servizio alla biglietteria, che è stata a sua volta aggredita».

Augusto Pota è riuscito a rientrare nel bar e a chiamare la polizia. Sono intervenute due pattuglie delle Volanti e i ragazzi sono fuggiti: gli agenti sono riusciti a catturarne uno, un sedicenne nordafricano, che è stato denunciato a piede libero per lesioni. «Sono andato a farmi medicare alle Cliniche Gavazzeni e mi hanno dimesso con 7 giorni di prognosi – continua Pota – basta guardare il mio viso per rendersi conto di cosa mi hanno fatto. La guardia giurata della All System, Augusto Astesano, ha avuto invece due giorni di prognosi, ma era già stato aggredito qualche giorno prima dalle stesse persone».

«Mi chiedo – continua la vittima dell’aggressione -: il Comune non deve tutelare tutti i suoi cittadini e tutto il territorio? Nessuno degli altri commercianti è venuto in mio soccorso sabato, hanno avuto paura e si sono chiusi a chiave nei negozi. Avrebbe potuto succedermi qualsiasi cosa. Se ci fosse stata una pattuglia di vigili, avrebbero potuto chiamare i rinforzi e sarebbero arrivati subito. Invece io e la guardia ci siamo ritrovati da soli. Ho scritto più volte all’assessore alla Sicurezza, al vicesindaco, alla responsabile del Decoro urbano, segnalando la situazione drammatica alle Autolinee, ma non ho mai avuto risposta».

http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/713712/

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