Ogni ora una ‘Lignano’: immigrati terrorizzano famiglia

20-09-2012

Svegliati nel sonno da immigrati “Ci hanno minacciati di morte”

 

Civitanova Marche (Macerata), 20 settembre 2012 – Notte di terrore a Fontespina di Civitanova. Tre banditi armanti assaltano una villetta, sequestrano e picchiano i proprietari, la famiglia Calzonetti, e li tengono sotto la minaccia di una pistola mentre ripuliscono la cassaforte. Momenti di terrore per il dentista Nicola Calzonetti, sua moglie e suo figlio, sorpresi e aggrediti nel sonno.
“Sono stato svegliato dalla luce accecante di una torcia puntata sul volto. Quando ho aperto gli occhi ho visto tre uomini in camera, incappucciati e con una pistola. Con un accento che poteva essere romeno o albanese ci hanno detto di mostrargli dov’era la cassaforte altrimenti ci avrebbero ammazzato. Hanno rubato i risparmi di mio figlio, il suo regalo di laurea, qualche gioiello di mia moglie. E’ stato terribile” racconta scosso il medico, 59 anni, appena dimesso dal pronto soccorso dove si è fatto medicare ferite alla testa.

Pochi giorni dopo la rapina violenta ai danni della gioielleria Il Monile, con il titolare brutalizzato da due malviventi, torna l’allarme sicurezza. Il bottino, stavolta, è di 7mila euro in contanti mentre è da quantificare il valore dei preziosi. Alle 3 della notte il blitz. Il medico se li ritrova addosso, tenta di reagire e riceve un colpo alla testa con una chiave inglese e riporta una brutta ferita. Perde molto sangue e, sotto gli occhi della moglie terrorizzata, viene gettato a terra, immobilizzato e legato con una maglia. Uno dei banditi è intanto nella camera del ragazzo. Pure lui sotto minaccia della pistola riceve qualche pugno. “Diteci dove sta la cassaforte o vi ammazziamo” avvertono i banditi. Ottengono le informazioni e spingono tutta la famiglia in cantina.
Marito, moglie e figlio vengono costretti a stare stesi in terra, sopra una coperta, con i polsi legati dietro la schiena. Ma l’incubo non è finito. Prima di andarsene i balordi lanciano una seconda minaccia: “Se uscite prima di un quarto d’ora per dare l’allarme ci trovate qui davanti e vi ammazziamo”. Dopo pochi minuti Calzonetti riesce a liberarsi, scardina una finestra a bocca di lupo della cantina e va in giardino. Quando capisce che non c’è più nessuno entra in casa attraverso la stessa finestra da cui erano passati i rapinatori. In corridoio trova le chiavi della cantina e scende a liberare moglie e figlio. La telefonata ai soccorsi è un calvario. L’assenza di campo rende inutili per qualche minuto i cellulari e anche le linee fisse sono occupate. I carabinieri stanno indagando sulla rapina e dovranno verificare se i rapinatori sono stati anche in grado di provocare un black out.

http://www.ilrestodelcarlino.it/civitanova_marche/cronaca/2012/09/20/774863-rapina-villa-fontespina-calzonetti.shtml

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