Strage di Lignano: la banda veniva da Est

25-08-2012

TRIESTE. Sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori che stanno cercando di far luce sul massacro dei coniugi lignanesi Paolo Burgato e Rosetta Sostero ieri sono finiti tutti gli aspetti riguardanti il fallimento dell’impresa edile Sostero, di cui è titolare il fratello di Rosetta, Rino. Proprio ieri Marco, il figlio del noto costruttore, aveva spiegato che, a suo parere, «il tracollo della società familiare non ha nessun collegamento con il duplice delitto» di via Annia.

Gli investigatori guardano ad Est

Sul delitto di Lignano stanno lavorano decine di investigatori e detective eccellenti. Persone che stanno dando a quest’indagine un respiro molto ampio che, naturalmente, guarda Oltreconfine visto che al momento una delle ipotesi più accreditate è che il massacro porti la firma di una certa criminalità balcanica.

Grazie al tristemente noto trattato di Schengen e’ ormai semplice per le bande di zingari orientali penetrare nel ricco nordest, predare stuprare e uccidere, e riattraversare quello che una volta era un confine.

Sempre nella giornata di ieri sono proseguiti anche gli accertamenti tecnici. A brevissimo dovrebbero arrivare dal Ris di Parma i primi risultati relativi a reperti raccolti: le impronte, la parte di sigaretta, il sangue e molto altro ancora. Si spera anche che gli esperti riescano a rilevare da qualche parte tracce del Dna dei killer.

Intanto, gli esperti giunti dal Racis (Raggruppamento carabinieri indagini scientifiche) di Roma si sforzano di “entrare nella mente” degli spietati killer che sono scagliati con violenza disumana su Paolo e Rosetta. Lo stato in cui sono trovati i corpi e la forza dei colpi hanno indotto i criminologi a ipotizzare che dietro al massacro ci sia un individuo relativamente giovane o comunque non in grado di gestire un momento di panico.

Si è ripensato a lungo anche al comò e all’armadio, i due mobili che sicuramente sono stati “visitati” dai malviventi quella notte. I due luoghi, come ha ricordato il figlio della coppia, in cui Rosetta era solita custodire oggetti di valore, in particolare i gioielli. Una delle ante a battente dell’armadio era aperta, ma la pila dei vestiti piegati era in ordine, così come il cassetto del comò dove c’erano i preziosi.

Questa situazione, secondo gli investigatori (che stanno lavorano 24 ore su 24 sotto la guida del comandante del Nucleo investigativo capitano Fabio Pasquariello) potrebbe voler dire due cose: che è stata la povera Rosetta ad accompagnare i banditi in giro per la casa e quindi ha agito con una certa cura, senza buttare tutto per aria. Oppure che nella banda c’era anche una donna.

È apparentemente la più infelice la scelta del giorno effettuata dai malviventi per realizzare il loro progetto criminoso. Una notte di agosto, tra sabato e domenica. Uno dei momenti in assoluto in cui Lignano è più affollata. Nei week-end, infatti, anche la notte c’è molto movimento. Insomma, la gente difficilmente va a dormire alle dieci di sera. Preferisce passeggiare e stare sul terrazzo a chiacchierare fino a tardi. I killer quindi avrebbero potuto essere notati da molti, di fatto non ci sono testimoni che hanno saputo fornire elementi in grado di orientare le indagini. Anzi, nessuno ha sentito nulla. Possibile?

http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/08/25/news/lignano-anche-una-donna-nella-banda-omicida-1.5587602

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