Romeno spara a neonato con un razzo

23-08-2012

MESTRE 22/08/2012– Un tubo incandescente, una scia luminosa impazzita che ha attraversato la strada squarciando il silenzio e la quiete del rovente pomeriggio di ieri. Un razzo di segnalazione per la navigazione, partito inavvertitamente dalle mani di un 34enne romeno, che ha centrato in pieno un bambino di sei mesi mandandolo in ospedale con una gamba rotta. Tutto per un bengala scaduto che un cittadino decisamente poco accorto non si era dato la pena di smaltire. L’uomo che l’ha lanciato è un senzatetto, un giovane romeno. Sono le 16 quando l’uomo sta rovistando nei bidoni dell’immondizia di via Pio X, forse per cercare qualcosa da mangiare, qualche vestito ancora in buono stato o sedie e materassi malandati su cui riposare. Nel cassonetto, però, trova solo quella sacca. La apre. Dentro ci sono dei razzi di segnalazione.

Un po’ per curiosità, un po’ per incoscienza, il 34enne straniero comincia a percuotere uno dei petardi. Succede in un attimo. Il razzo si accende e parte. Vola radente al suolo, passa affianco a un autobus dell’Actv, che solo grazie alla destrezza del suo autista riesce ad evitarlo. Dietro di sé lascia una intensa scia di luce, fumo e detriti. Il petardo percorre circa cinquanta metri prima di colpire il bersaglio. Non voluto, non cercato, ma purtroppo sempre un bersaglio. Una giovane madre filippina, con il suo bambino di sei mesi nel marsupio. Il razzo colpisce in pieno la gamba destra del bambino. Il piccolo urla e si dispera, la madre cerca e chiede aiuto, soccorsa dai titolari del bar «Jennifer » che senza perdere tempo avvertono il 118. Il senzatetto romeno, preso dal panico, spaventato dal caos provocato, tenta di fuggire ignorando le urla della madre e del suo bambino. Ma riesce a fare solo pochi passi. Una volta svoltato in via Palazzo, si imbatte in tre carabinieri del battaglione di Mestre in borghese. I militari, vedendolo correre in quel modo, pensando in un primo momento a uno scippo e lo bloccano. Poi capiscono che c’è dell’altro, e lo consegnano agli agenti delle tre volanti intervenute sul posto. Insieme a loro arrivano anche gli artificieri della polizia di Stato che verificano se nel cassonetto, proprio sotto le finestre degli ex uffici dell’assessorato alle Politiche sociali del Comune. L’uomo viene condotto in Questura: denunciato, dovrà rispondere del reato di lesioni colpose aggravate.

Gli artificieri, dopo aver messo in sicurezza la zona, hanno preso in consegna gli altri bengala all’interno della sacca. I razzi di segnalazione, che si attivano per sfregamento, una volta scaduti dovrebbero essere portati a smaltire come rifiuti pericolosi. A volte però, come spiegano gli agenti, succede che qualcuno preferisca la soluzione più rapida, lasciando quelli che alla fine sono dei veri e propri ordigni, in un normale cassonetto del secco. Il bambino ferito è stato trasportato in ospedale a Mestre e sottoposto immediatamente a un intervento chirurgico. Il piccolo ha riportato la frattura della tibia e la lacerazione del piede destro. Dopo l’intervento, il bambino è stato trasferito al reparto di Pediatria dell’ospedale di Padova. La madre, che era con lui, ha riportato una contusione all’anca ma sta bene. Una vicenda che ha sconvolto i tanti testimoni e residenti, rimasti impietriti dalla scena. «Non ho visto il bambino, ma mi sono spaventato – racconta Franco Scandellari, titolare del negozio di abbigliamento Kuriet – stavo uscendo per andare a prendere un caffè all’angolo con un collega, quando ho visto questo razzo rosso passarmi davanti: sembrava un tubo incandescente, si è fermato a oltre cinquanta metri di distanza da dove mi hanno detto essere partito. Per fortuna c’era poca gente in strada in quel momento, ma quel bambino ha rischiato grosso».

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2012/22-agosto-2012/esplode-razzo-cassonetto-colpisce-bimbo-passeggino-2111531217221.shtml

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