Treviso chiede pugno duro contro gli Zingari: loro protestano

09-08-2012

TREVISO – La decisione della Prefettura, su richiesta dell’assessore Andrea De Checchi, di usare il pugno di ferro nei confronti di tutti i nomadi ritenuti responsabili di intollerabili scorribande, è stata accolta con stupore dagli “zingari”. «È una scelta assurda – spiega un rom 40enne – che colpisce nel mucchio senza fare distinzioni tra chi commette reati e chi rispetta le regole. A casa mia le porte sono sempre aperte. La polizia si può presentare quando vuole. Non ho niente da nascondere». Gli fa eco un cugino, 29 anni: «La polizia fa il proprio lavoro – precisa – e fa rispettare la legge, ma questo mi sembra un sopruso. Io ho sbagliato e pagato. Ora rigo dritto, ma se i controlli sono indiscriminati sono vessatori e – come dice il mio avvocato – contrari alla Costituzione».

Più duro Stijepan Baricevic, al quale il provvedimento fa venire in mente le leggi razziali: «Più che un pugno di ferro – è il suo esordio – questo provvedimento ha un sapore razziale. Se la criminalità aumenta bisogna trovare un capro espiatorio e così, come era accaduto nella Seconda Guerra Mondiale, si individuano a priori i colpevoli. I nazisti colpirono e fecero finire nei lager gli ebrei e i rom. Oggi prendersela con gli ebrei è “politicamente scorretto” così sulla graticola finiscono i rom e gli zingari, come amano definirci alcuni trevigiani».

Per Baricevic è il presupposto, la motivazione della decisione della Prefettura. «Le forze dell’ordine – aggiunge – devono perseguire i criminali, i banditi e i rapinatori. Ce ne sono tra i rom come ve ne sono in altre etnie. È sempre sbagliato ragionare per categorie. I cattivi e i fuorilegge ci sono tra i poveri e i ricchi, tra colletti bianchi e lavoratori. Ben vengano comunque i controlli, perché potranno strapparci qualche sorriso. A casa mia non troveranno niente di illegale e perciò i poliziotti lavoreranno inutilmente».

In conclusione Baricevic riserva una frecciata al veleno alle autorità di pubblica sicurezza: «Dicono che in Italia non ci sono nemmeno i soldi per far camminare le auto di carabinieri e polizia. Non mi sembra. Quelli per controllare i rom li hanno trovati e a nessuno importa se sono soldi buttati dalla finestra. I banditi sono altri».

http://www.gazzettino.it/articolo_app.php?id=51309

Non solo sono parassiti e criminali, ma si lamentano anche. Osano, grazie all’appoggio di entità xenofile e associazioni varie.

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