Passeggia e viene aggredita da Maghrbino

30-07-2012

MANTOVA. Afa e temperature da togliere il respiro, un giro in bicicletta e un gelato in centro per tirare il fiato. Ma, sulla strada del ritorno, la pessima sorpresa di un’aggressione a due passi da casa e quando era ancora giorno. È successo ieri in viale Gorizia dove un giovane, probabilmente di origine maghrebina e sui diciott’anni, ha provato a rubare la borsetta che la vittima dello scippo teneva nel cestino della bicicletta. Ma lei ha reagito scalciandolo e così è riuscita ad evitare il furto.
Erano le sette e mezza di sera, dunque molto prima che il buio calasse sulla città. Viale Gorizia era un deserto come possono essere i viali residenziali in questi giorni di gran caldo, nei quali i mantovani si dividono tra chi se ne va in vacanza, chi resta tappato in casa sotto a un condizionatore acceso e chi si rifugia in piscina. La donna, 39 anni, residente nel quartiere, stava pedalando da sola lungo la ciclabile lasciandosi alle spalle piazzale Gramsci. Era uscita un’oretta prima per un giro in centro. Arrivata all’altezza della filiale di Montepaschi, ha sentito un’altra bicicletta che viaggiava veloce alle sue spalle. La donna procedeva più lenta e allora ha frenato ulteriormente e ha accostato per lasciar passare l’altro ciclista, un ragazzino di non più di diciotto anni probabilmente nordafricano. Si è avvicinato in velocità e ha provato a distrarla con la più classica delle scuse: «Che ore sono?». Quando la donna ha deviato lo sguardo verso l’orologio, lui ha allungato la mano per portar via la borsetta. Ma lei non è rimasta a guardare. Ha urlato e ha provato a scalciare lo scippatore. Non è riuscita a colpirlo, ma quel suo gesto istintivo è bastato a fargli perdere l’equilibrio.
Il ragazzino è caduto a terra e a quel punto ha dovuto desistere: è risalito in sella ed è scappato imboccando viale Gobio, accompagnando la fuga con offese urlate verso la donna. Che, nel frattempo, paralizzata dalla paura aveva pure commesso l’errore di fermarsi dopo la caduta a terra dell’aggressore.
Due ore dopo, lo spavento è affievolito ma la rabbia sale. E la donna, commessa in un centro commerciale della periferia, racconta così l’accaduto: «Sono riuscita ad evitare lo scippo, ma poi sono rimasta bloccata perché ero terrorizzata. Non so quante volte ho fatto quella strada in bicicletta. Sono stata pronta di riflessi e alla fine mi è andata bene, ma che cosa sarebbe successo se fossi caduta? O se al mio posto ci fosse stata un’anziana incapace di difendersi? Quello che mi lascia senza parole – prosegue la donna – è che eravamo in pieno giorno e in una zona di certo non isolata, anche se in quel momento non passava nessuno. È inaccettabile non potersi sentire sicuri nemmeno se si esce di casa per fare un giro in bicicletta in città. Ho telefonato subito ai carabinieri e domani mattina (oggi, ndr) andrò a denunciare l’accaduto».

http://gazzettadimantova.gelocal.it/cronaca/2012/07/30/news/caccia-lo-scippatore-con-urla-e-calci-1.5476408

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