Seviziata e violentata per due giorni: c’è un Giudice a Cesena

13-07-2012

Una 23enne legata  mani e piedi a un letto con un paio di tappini da penna biro infilati nelle orecchie. Violentata e seviziata,  abbandonata tumefatta in stazione a Cesena

Cesena, 13 luglio 2012 – NESSUNA clemenza aveva messo sul piatto il pubblico ministero, nella sua arringa. Dodici anni di carcere aveva chiesto il procuratore della Repubblica Alessandro Mancini. Il giudice dell’udienza preliminare, Rita Chierici, è andato oltre. E nel suo verdetto ha decretato 14 anni di reclusione per Balan Mihai, 38 anni, rumeno. Tra il 28 e il 30 settembre dell’anno scorso, Mihai, nella sua casa di Borello, aveva sequestrato, violentato e seviziato una connazionale di 23 anni. Due giorni d’inferno, per la ragazza. Poi abbandonata, tumefatta, insanguinata, in stazione a Cesena.

Sentenza durissima quella firmata ieri pomeriggio nell’aula delle udienze preliminari del Tribunale di Forlì. Lo sconto di un terzo della pena — previsto per il rito alternativo — non ha portato alcun vantaggio a Mihai. Che già nel 2008, a Roma, aveva violentato un’altra ragazza.

Poi dalla capitale era salito in Romagna. Si stabilisce a Borello. Fa qualche lavoretto. Ma in realtà Mihai è nullafacente. Passa le sue giornate con gli amici. Poi arriva quel giorno di settembre dell’anno scorso. Mihai s’inventa un trucchetto, forse per riempire le sue vuote giornate. Su un giornale legge un annuncio: una connazionale di 23 anni si offre come badante per anziani. Mihai fa un po’ di scena. E al telefono spiega alla giovane di aver assolutamente bisogno di un’aiutante per la madre, vecchia e malata. E lei andrebbe benissimo. È rumena. Capisce la lingua, il che non è poco.
Ma non appena la giovane varca la soglia della casa di Mihai, in quel preciso istante, comincia l’inferno. L’uomo le strappa la borsa di dosso. Estrae portafogli e passaporto. Poi — questa la versione raccontata dalla ragazza — comincia il suo crudo, spietato, crudele show. Picchiata a sangue, stordita, la 23enne viene legata mani e piedi a un letto con dei cavi elettrici. Un paio di tappini da penna biro le vengono spinte a forza nelle orecchie. La donna viene ripetutamente violentata e seviziata. Dopo due giorni, Mihai l’aguzzino porta la sua vittima in stazione a Cesena. La abbandona lì. E la minaccia: «Non denunciarmi perché sennò fai una brutta fine!». La ragazza invece corre dai carabinieri. La mattina dopo, trenta militari, a piedi e in auto, aiutati da un elicottero, piombano a Borello. Mihai tenta la fuga nei campi. Inutilmente.

http://www.ilrestodelcarlino.it/cesena/cronaca/2012/07/13/743180-violento_ragazza_giorni.shtml

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