Prete coraggio: vietato l’ingresso agli Zingari

02-07-2012

MILANO – Possono andare in chiesa a pregare, ma non possono entrare in oratorio. L’altolà agli zingari da parte di don Alberto Sacco, 76 anni, parroco di Ronchetto sul Naviglio, alla periferia di Milano, arriva a malincuore dopo che due donne nomadi hanno tentato di rubare gli zainetti dei bambini che frequentano l’oratorio estivo della sua parrocchia, quella di San Silvestro. Una decisione drastica che si è tradotta oggi in un cartello appeso al cancello dello spazio ludico. “A causa di ripetuti furti, gli zingari non possono entrare”, recita senza mezzi termini il foglio di carta. Vietato l’ingresso anche in cortile e negli uffici. «La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il tentato furto ai danni dei miei ragazzini», sottolinea il sacerdote in un’intervista al Giorno. Non era la prima volta che i rom prendevano di mira la parrocchia, dove puntualmente scatta la caccia agli abiti usati, raccolti in appositi contenitori, «lasciando ammassi di roba “non gradita” in giro e disordine», spiega il prete. «A volte portano via interi sacchi di indumenti che noi siamo soliti distribuire al sabato. Ma su questi fatti abbiamo sempre chiuso un occhio», continua don Alberto. A metà giugno, in un giorno come tanti, due donne nomadi sarebbero entrate nel cortile dell’oratorio e avrebbero preso due zainetti, forse pensando di passare inosservate. Invece, racconta il religioso, «alcuni adulti della parrocchia le avevano notate e si sono messi a inseguirle, riuscendo poi a recuperare il maltolto». Per sua volontà le due malviventi non sono state denunciate, ma l’episodio lo ha mandato su tutte le furie: quando è troppo è troppo, insomma, e via alle misure pesanti. «Devo proteggere i bambini e i ragazzi che mi sono stati affidati, tutelando loro e i loro oggetti personali», si giustifica don Alberto. Una decisione, la sua, che non mancherà di scatenare qualche polemica, c’è da scommetterci. Intanto, arriva la sentenza del tribunale di Milano che ha condannato Pdl e Lega Nord per aver utilizzato il termine “zingaropoli” durante l’ultima campagna elettorale contro l’attuale sindaco meneghino, Giuliano Pisapia. La denuncia ai giudici era stata presentata da un’associazione che assiste i Rom in quanto il termine risulta essere “denigratorio”.

http://www.net1news.org/milano-parroco-caccia-rom-dalloratorio-troppi-furti.html

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