Famiglie “migranti”: stupro e violenze in famiglia

29-06-2012

 

ROVIGO — Un anno fa, il 18 giugno, aveva picchiato sua moglie lasciandola priva di sensi sul pavimento davanti ai figli di due e cinque anni. Finito a processo per le lesioni e violenza sessuale continuata, sempre contro la consorte, ieri l’escavatoristaè stato condannato a 7 anni e 6 mesi.

L’imputato non era presente in aula perché in ferie nel suo paese natale. La pena ha accolto in pieno le richieste dell’Accusa. Il collegio giudicante ha poi interdetto in perpetuo il macedone dalla curatela legale dei figli. la lunga serie di violenze sono venute a galla un anno fa. Maskuli, rientrato a casa ubriaco, come spesso gli accadeva, un sabato pomeriggio ha colpito alla nuca lamoglie connazionale con un oggetto sotto gli occhi dei bimbi. La donna è caduta priva di sensi, e la più grande dei piccoli ha chiamato i vicini mentre il padre, nel frattempo, se n’era andato. Ricoverata in ospedale a Rovigo, la donna ha avuto otto giorni di prognosi. Gli agenti delle Volanti, intervenuti nell’abitazione del macedone, hanno sequestrato un manubrio di ferro che sarebbe stato usato per colpire alla nuca la vittima e tre imitazioni di una katana senza lama di proprietà dell’escavatorista.

I poliziotti hanno rintracciato Maskuli qualche ora dopo in un bar, e lo hanno arrestato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. La denuncia della moglie ha fatto emergere un quadro familiare molto pesante. Nove anni di matrimonio, ed in precedenza sette di convivenza, all’insegna della violenza e della sopraffazione da parte del 35enne dentro le mura domestiche. Botte ed insulti quasi quotidiani sotto l’effetto dell’alcool, ed anche una lunghissima serie di rapporti intimi non consenzienti. Ieri in aula la testimonianza della donna, che non si era costituita come parte civile, ha dato il colpo di grazia a Maskuli che rispondeva anche di violenza sessuale continuata. La donna ha descritto 16 anni col marito, e i tentativi di opporsi alle percosse ed a rapporti sessuali. «Non ho parlato prima perché avevo paura di lui», ha spiegato con la voce tremante la donna ai giudici. La difesa ha cercato di dimostrare che l’accusa di violenza sessuale, poteva essere vista comeuna manifestazione di ignoranza culturale da parte di Maskuli. Nessuna opposizione, invece, sui maltrattamenti e le lesioni ampiamente provate anche dai vicini di casa chiamati in precedenza a testimoniare.

http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2012/29-giugno-2012/picchia-violenta-moglie-ai-due-figli-condannato–201807439569.shtml

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