Proprio qui, da anni sono accampati centinai di nomadi slavi che, puntualmente, creano problemi di ordine pubblico. Scagliano pietre sugli automobilisti in transito, oppure incendiano macchine rubate, provocando un fumo che avvolge i palazzi tra Venaria e Torino. E, anche ieri sera, lungo la tangenziale, sono dovute correre diverse pattuglie della Polstrada. Secondo gli investigatori, infatti, il lancio dei sassi sarebbe la risposta immediate e violenta ad un’operazione degli agenti della sezione polizia giudiziaria della polizia stradale. Questi ultimi hanno arrestato 23 rom con passaporto romeno, residenti nei vari campi nomadi della città e della cintura, con l’accusa di ricettazione. Gli arrestati, sotto scorta dei reparti mobili della polizia, sono stati trasferiti nel carcere delle Vallette.
Secondo le indagini della Stradale, i rom facevano parte di un’organizzazione che non solo ruba autoveicoli di ogni genere, ma utilizza una rete di prestanomi a cui, spesso con documenti falsi, vengono intestati mezzi rubati in tutto il Piemonte. Nel corso dell’operazione, sono stati anche sequestrati ricambi per auto e camion, frutto di furti o di altre operazioni illecite, per un valore superiore al milione e mezzo di euro. Nei depositi clandestini della merce rubata, sono saltati fuori anche componenti del settore aereonautico e pezzi di aerei ultraleggeri, trafugati chissa dove e a chi. Le indagini non sono ancora concluse e presto ci potrebbero essere nuovi sviluppi, in seguito alle testimonianze e alle intercettazione.
Tra i mezzi posti sotto sequestro anche numerosi camper e roulotte, di provenienza ancora incerta. Ricambi e auto venivano poi esportati nell’Est o in Medio Oriente, utilizzando i canali internazionali della malavita organizzata. L’ultimo allarme per dei massi lanciati da un cavalcavia, sull’ex statale 460, era scattato tre settimane fa, tra Leinì e Lombardore. I carabinieri fermarono tre nomadi minorenni, dopo che avevano colpito quattro auto, sfondando i parabrezza. «Giocavamo a centrare le macchine con le pietre. Vinceva chi colpiva più auto» dissero i bambini.
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