13enne italiana stuprata da branco di minorenni romeni: no carcere, lavori socialmente utili e obbligata a incontrarli!

22-10-2013

Violenza sessuale su una tredicenne da parte di un branco di ragazzini rumeni, anch’essi minorenni. Con una scusa la portano in un parco nascosto e qui iniziano gli abusi. Uno fa da palo, il secondo esegue gli ordini del capo che vuole violentare la giovanissima. Il quattordicenne butta la ragazzina a terra la spoglia nuda e le tiene le braccia per permettere al terzo minorenne, di avere un rapporto con la tredicenne. La spoletina cerca di difendersi con tutte le forze, morsi, serra le gambe, ma i due con forza cercano di farla desistere. A mettere fine alla violenza sono il fratello della ragazza e il suo fidanzato che non trovandola la cercano. Saranno alcuni ragazzini presenti in centro a dire ai due di aver visto la tredicenne in compagnia dei rumeni. Il fratello a quel punto telefona a un degli aggressori dicendogli di tornare in centro dove stanno attendendo la ragazzina con la quale avevano un appuntamento. I lividi sulle cosce e sulle ginocchia, i graffi sul corpo, sono i segni di quella violenza. La tredicenne è troppo spaventata, non ha il coraggio di raccontare a suo fratello e soprattutto a sua madre quello che è successo. Si chiude sempre più in sé stessa, evita di andare a scuola per non dover incontrare, ogni giorno i suoi aguzzini che la guardano male e parlano tra loro in rumeno, insultandola. La ragazzina falsifica le firme delle madre fino a quando una professoressa se ne accorge e convoca la signora. A quel punto la minorenne non riesce più a tenersi dentro quel peso ne parla con i due fratelli maggiori che lo raccontano alla madre. Inoltre decide, con coraggio, di sporgere denuncia contro gli aggressori. Nei capi d’imputazione, violenza sessuale, lesioni, atti osceni. La pubblica accusa parla di spregiudicatezza, disinvoltura nel corso della violenza, spavalderia e aggressività prima e dopo l’accaduto. Il rumeno autore del tentato stupro nel frattempo è scappato in Romania. È anche diventato maggiorenne e sarà giudicato in contumacia davanti al tribunale di Spoleto. L’esecutore degli ordini all’epoca 14enne, invece è stato giudicato dal tribunale di minori di Perugia. Il giudice ha deciso di dare una pena rieducativa al giovane. L’ha condannato ai lavori socialmente utili e ci sarà un incontro con la spoletina mediato da uno psicologo in cui potranno chiarirsi. I fatti risalgono al novembre del 2011.

http://www.spoletonline.com/?page=articolo&id=145831

AGGHIACCIANTEci sarà un incontro con la spoletina mediato da uno psicologo in cui potranno chiarirsi

Chiarirsi? Magistrati sempre più fuori controllo. Come è agghiacciante che chi ha scritto l’articolo non si renda conto dell’enormità di questa decisione.

EVIDENZA, Spoleto

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